Workplace experience: migliorare l’esperienza per migliorare il lavoro

Negli ultimi due anni stiamo vivendo alcuni importanti cambiamenti per quanto riguarda il mondo del lavoro, anche soprattutto nel nostro Paese. È stata in modo particolare la pandemia a modificare alcuni paradigmi, uno dei quali è ad esempio l’adozione dello smart working, prima quasi del tutto inesistente in Italia. Alcune realtà si sono interrogate su ciò che rende migliori le prestazioni di un dipendente durante la propria attività lavorativa. Il risultato non dovrebbe sorprendere, in quanto appare chiaro come la workplace experience, l’esperienza sul posto di lavoro, modifica la produttività, e in modo anche sostanziale.

Cosa si intende per workplace experience

In un passato a noi molto vicino, molte aziende hanno cercato di concentrarsi sui clienti, sul contatto con gli stessi e sulla loro esperienza nell’incontrare una realtà imprenditoriale. Alcune ricerche hanno dimostrato che se si desidera che i propri dipendenti mostrino una buona produttività, siano efficienti e utilizzino tutto il proprio talento e in modo costante, è essenziale che la loro esperienza sul posto di lavoro sia positiva.

A tale proposito è importante che l’esperienza del lavoratore sia almeno paragonabile a quella del cliente. La workplace experience concentra in due semplici termini tutto ciò che avviene durante il tempo che il lavoratore trascorre in azienda.

Workplace experience: perché è importante?

Una workplace experience positiva migliora l’attività di ogni singolo dipendente. Non solo si ottengono prestazioni migliori, ma si ha anche la possibilità di conservare nel tempo il talento di una persona, così come di svilupparlo con il passare degli anni. Una workplace experience di bassa qualità, per contro, porta ad episodi di scarsa produttività, ma non solo.

Il dipendente che non si trova nelle condizioni migliori per lavorare tende ad annoiarsi, a rendere sempre meno, a rinunciare alla spinta al successo iniziale.

Per certi versi è stato proprio l’utilizzo dello smart working ad aprire gli occhi a molte aziende nei confronti della workplace experience. Varie ricerche hanno infatti dimostrato che i dipendenti in smart working hanno offerto all’azienda una maggiore produttività. In sostanza la vita in un ambiente piacevole ha permesso ai lavoratori di svolgere al meglio i propri compiti.

Come costruire una buona workplace experience

Un’esperienza positiva sul posto di lavoro è quindi la chiave per ottenere il meglio dai propri dipendenti. Appare quindi chiaro che sapere come creare una buona workplace experience sia essenziale per la gestione del personale. Le possibilità di miglioramento dello spazio lavorativo di un soggetto sono però ampie e dipendono anche dal tipo di compito che svolge.

In linea generale è importante concentrarsi sull’esperienza del singolo lavoratore, cercando di renderla il più piacevole possibile. Si parla quindi di employee experience, cercando di centrare tale esperienza sulle esigenze delle singole persone. Un posto di lavoro piacevole dovrà anche essere smart, efficiente e con le corrette condizioni ambientali.

È importante anche rendere interessanti e stimolanti i rapporti con i colleghi, le possibilità di collaborazione (da remoto o anche in presenza).

Trattenere i talenti

Una delle possibilità offerte da una buona workplace experience consiste nel diminuire il turnover aziendale. Una persona che vive bene il proprio tempo impiegato per il lavoro ha una spinta maggiore a rimanere nella medesima azienda. Perché si sente parte di un tutto, che collabora ai successi dell’azienda e che è coinvolto nel gruppo di persone che vi operano.

Si parla di “trattenere i talenti” anche nel senso che una persona che lavora bene, che si sente al meglio nel corso della propria giornata lavorativa, tende a mostrarsi maggiormente creativa e volta verso la crescita personale. Attraverso una buona esperienza professionale ed esperienza sul posto di lavoro si ottengono anche maggiori risultati per quanto riguarda l’efficienza, la produttività e la crescita.

Workplace experience: le ricerche in questo settore

Sono varie le ricerche che si sono concentrate sia sulla workplace experience, sia sulla employee experience.

I risultati sono decisamente interessanti: la ricerca condotta dal MIT Sloan Center of Information System ha dimostrato che le aziende che hanno registrato i migliori risultati in fatto di employee experience hanno raddoppiato la soddisfazione del cliente, generato il doppio dell’innovazione, in termini di percentuale di ricavi ottenuti da nuovi prodotti e servizi, ottenuto una redditività superiore del 25% rispetto ai concorrenti.

In sostanza appare chiaro che per avere successo oggi è essenziale concentrarsi anche sull’esperienza che i propri dipendenti hanno durante il turno lavorativo.

Dal cliente al dipendente?

Come abbiamo detto la tendenza delle aziende è spesso centrata sul cliente, anche perché si tratta di un’istanza che molti hanno visto come vincente. L’ottica dipendente-centrica dovrebbe essere in antitesi a quella cliente-centrica? In realtà no, si tratta, invece, di due istanze che dovrebbero muoversi in concomitanza. Anzi, per certi versi dovrebbe essere importante che il dipendente si sentisse apprezzato quanto lo è il cliente.

Entrambe le istanze fanno poi parte della creazione di un brand aziendale positivo, che deve coinvolgere non solo chi dovrebbe acquistare tale brand, ma anche chi lo rende possibile.